Ho sempre pensato che nutrirsi delle esperienze altrui accresce il proprio bagaglio culturale e umano.

Ognuno di noi nel libro della vita ha mille pagine scritte di vita vissuta, con esperienze tristi,dolorose, felici,ricche di significato con percorsi interiori,con percorsi di Fede...

Condividere le proprie esperienze significa aprire quelle pagine e far si che altri possano in qualche modo specchiarsi in quella parte di vissuto, capire e riflettere come la vita di ognuno di noi non sia solo un romanzo da tenere su uno scaffale che aspira a riempirsi di polvere di questa bizzarra umanità, ma che è, invece, il capolavoro di ogni singola esistenza. ..

 

Questa pagina è aperta a chi ha voglia di condividere una storia, un ricordo, un pensiero con altri ,arricchendone la vita.

 

 

Si può postare scrivendo al mio indirizzo mail   anna.claa@libero.it

e pubblicherò i Vostri scritti a Vostro nome.

 

FOTO DI  MARIA LUISA SEGHI --  LA FARFALLA MORGANA

 

In Bulgaria sul Mar Nero, al limite della spiaggia, ho trovato una farfalla adagiata sul terreno,  l’ ho raccolta le ho fatto una foto, per non dimenticare i bellissimi colori delle sue ali.     Le ho dato il nome di Morgana.
Ho scritto una riflessione e una poesia che le ho dedicato
.

 

 


LA FARFALLA  MORGANA


Una farfalla volava in riva al mare
Si è posata sulla sabbia
Guardava ammirata l’onda che batteva sulla sponda
Le sue grandi ali erano a puntini gialli e neri
Le portava con leggiadria
guardando il Mar Nero della Bulgaria.
Dai lucenti riflessi del mare
è rimasta affascinata e non si è più rialzata.
Con tenerezza nel palmo della mano l ’ho adagiata
e… per sempre si è addormentata.
Ho chiuso gli occhi guardando con il cuore
La farfalla volava
Con ali colorate in riva al mare.

Maria Luisa Seghi 

 

 

 

Morgana, sul palmo della mia mano si lasciava accarezzare negli ultimi istanti della sua breve vita, donandomi una sensazione mai provata, era così soffice e leggera che ho avuto la sensazione di essere salita con lei nell’azzurro del cielo e di aver sfiorato una nuvola.

 La farfalla, di straordinaria bellezza  ha provato a dare un senso alla sua breve esistenza. Forse ha consumato subito il suo tempo, ma che tela quell’immagine della farfalla in contemplazione del mare, ascoltando il ritmo delle onde.

 Il mio tocco l’ ha salvata da morte anonima e le ha donato  l’illusione di appartenere per lunghissimo tempo a quell’infinito libero!

Così nel mio viaggio immaginario fra le nuvole, ho incontrato l’anima della farfalla che ho tenuta nel palmo delle mani negli ultimi istanti della sua vita, mi ha sussurrato che quel giorno non è morta invano e mi ha ringraziato per averla raccolta e conservata con tanta tenerezza in modo che potessi ammirare sempre i colori delle sue bellissime ali.

 

Maria Luisa Seghi

 

 

 

Il commento della Poetessa Maria Luisa Seghi alla mia poesia "Mio adorabile tempo" vincitrice del Premio A.Cerruti-A.Marianni" 2011

Cara Anna Laura

 

Dopo aver letto la tua bellissima poesia vincitrice di un prestigioso Premio questo il mio pensiero.

 

Hai dato una definizione al tempo in modo sublime, vedo i sassi rotolare nell’acqua del fiume con sopra scritto i mesi, i giorni, le ore, e i minuti poi spariscono fra i flutti ed è già un ricordo passato.

E’ solo illusione la sua andatura più lenta, niente e nessuno può fermare il tempo , ma nonostante questo ci regala tutti i giorni il sole la luna e il cielo stellato.

Ma per te ha fatto un piccolo miracolo..ti ha avvolto di luce ed ha danzato insieme a te perché, ti ha dato il tempo di diventare inchiostro e pergamena con queste bellissime parole che hai scritto.

 

Un abbraccio Regina della Poesia

 

Maria Luisa Seghi

 

La poesia di Maria Luisa Seghi. 8° Classificata al Concorso di Poesia "Io esisto"

Simona Atzori
Simona Atzori

“ L’ANGELO DELLA DANZA”

Dedicata a Simona Atzori

 

(Famosa pittrice e ballerina senza le braccia)

 

*******

 

Quando sulla mia strada ti ho incrociata

con tenerezza, ti ho definita

“Un angelo che ballando solca la sua vita…”

 

Non sei figlia di un Dio minore

ma figlia dell’amore.

Vibrando nell’aria, la musica ti allaccia

La tua bellezza è sensuale, anche se non hai le braccia.

 

I tuoi piedi dipingendo sanno dare carezze leggere

alle tele dove getti i sogni e i tuoi pensieri d’amore.

Il tuo sorriso è radioso, non è coperto da un velo

Guardandoti…arriviamo a toccare il cielo…

 

Non hai le mani per scarabocchiar parole

su fogli bianchi o sulle nuvole

ma con i piedi e i colori racconti le favole…

 

Circondata da un’essenza avvolgente

la tristezza non sfiora la tua mente

ballando provi del viver l’ ebbrezza.

 

Danzando…

i tuoi lunghi capelli creano un soffice manto

Creatura di un altro pianeta…

sembri scesa da un prato di stelle

io..ascoltando la musica

ti guardo ammirata,

felice di averti incontrata.

 

 

Maria Luisa Seghi

 

 

 

Scritta per Luciano Re Cecconi  da Irene Sparagna

1 Premio Internazionale di Poesia "Città di Torvaianica"-2009-2010

 

ANCORA CAMPIONE

mentre il tempo
mi tiene lontano da te, figlio,
io continuo a giocare la mia partita
agli angoli del cielo.
tengo stretto il tuo sorriso tenero
di bambino, ormai uomo.
ti osservo dall'alto
mentre nascondi le tue lacrime
dietro ad un pallone.
nel tuo dolore sento
tutto il bene che mi vuoi.
ricordami felice accanto a tua madre,
a brillare di sudore
dopo una vittoria.
dicono che vivo nella memoria
di migliaia di persone,
ancora campione.

 

 

( Irene Sparagna)

 

 

* DA MARIA LUISA ….AD UNA MADRE CORAGGIOSA *

 

 

 

Cosa possiamo dire ad una madre che non aveva più la forza di vivere una vita…?
Questo è il mio pensiero per il suo immenso dolore.
---------
DEDICATA A DORETTA BORETTI

Tu hai vinto il gelo della solitudine e della sofferenza facendo tante cose per gli altri, e hai ritrovato nella tua missione, per la sicurezza delle strade, l'amore per la vita.
Ti dedico questa poesia, sono delle semplici parole , perché, sei tu con il tuo modo di essere che arrivi al cuore.


****
Cara Doretta…
Il tuo dolore è immenso
Grande come l’universo
Esiste..una parola perfetta
Per parlare al cuore ?
Esiste una parola,
per spiegare ad un’anima ferita
Che non aveva più il coraggio
Di vivere una vita ?

Il dolore ti ha piegato,
ma sei forte, non ti ha spezzato,
hai lottato come una tigre
imprigionata nel suo quadrato.
Hai abitato nel tuo dolore
L’ hai accettato e trasformato.

Fra una lacrima e l’altra
Hai scritto libri, e una commedia,
con la tua grande forza d’animo,
hai tessuto i fili dell’amore con le dita
e piano, piano, con una spina nel cuore
hai ripreso in mano la tua vita

Lo so, tu eri la madre…
loro.. erano le tue figlie adorate
Ora, sei ancora la madre…
Di due angeli con le ali dorate.

Loro..le tue figlie, i tuoi sogni veglieranno
Ed insieme ad una carezza d’amore
la forza di vivere, ti doneranno
La potenza, è anche questa
Di saper affrontare la vita
Anche dopo una grande sofferenza.
**
Maria Luisa Seghi

 

LETTERA VINCITRICE 2° CLASSIFICATA

MARIA LUISA SEGHI

CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE

FONDAZIONE ELISABETTA E MARIACHIARA CASINI

INDETTO DALLA MADRE DOTT.SSA DORETTA BORETTI



**********


CARA MAMMA….MI MANCHI…


Un ricordo si è infilato all’improvviso nei miei pensieri e mi ha fatto sentire teneramente malata di malinconia. Voglio dedicarti questa lettera, guardando con tenerezza un vecchio cassettone in legno massiccio, che è diventato mio dopo la tua scomparsa, è imponente, in confronto agli altri mobili moderni che sono in questa stanza compreso un grande poster con la foto di New York. Questo mobile, sembra piombato fra queste quattro mura come catapultato da una casa di fine 800. Ha le maniglie di quelle antiche, che quando ricadono giù, suonano come campanellini, i cassetti sono profondi, e sul piano in fondo c’è ancora la carta stile fiorentino, non posso toglierla..tu amavi questo mobile, dove tenevi tutte le cose più care, e con il pensiero rivedo le tue mani che frugano dentro per prendere qualcosa, tenevi dei borsellini con i risparmi e li nascondevi sotto le camicie ricamate a mano, ancora nuove e ingiallite, “Per le evenienze” dicevi, avevi le camicioline, ancora nel cellofan…” Per un bisogno se vado all’ospedale “ ripetevi, quando io mi permettevo di dirti di adoperarle. Sai mamma, ho ritrovato in questi cassetti ormai vuoti della tua presenza: un bottone bianco, uno spillo di sicurezza, un vecchio ditale, e un ago infilato con del filo rosa , tutte cose che hai usato con amore, e che io ho accarezzato per ritrovare un po’ di te.

Ho guardato il cielo…ti ho pensato, sperando che l’eco delle mie parole ti raggiunga. Sono passati nove anni da quel giorno, ma..quanto mi manchi.. ricordo spesso il babbo, anche se ne è passato di tempo da quando ci ha lasciato, guardo la foto ingiallita e sciupacchiata che lo ritrae su quel piccolo aereo in Africa , ricordo i racconti della guerra che ci ha fatto, io stavo a bocca aperta ad ascoltare, sembrava che leggesse le pagine di un libro di Salgari, invece era realtà… gli animali feroci i serpenti, i nemici sempre in agguato, gli spari dei fucili, il dolore, per i suoi amici da seppellire..e la felicità di poter tornare a casa nella sua patria. Parlava del suo lavoro, dei suoi viaggi sul treno, degli altoparlanti nelle stazioni. L’ ho ricordato nel periodo della sofferenza e della sua morte, quando sono rimasta a vegliarlo per tante ore, sembrava che ascoltasse quello che dicevo. Ho avuto la sensazione che Sorella Morte mi avesse preso per mano e mi avesse avvicinato a lui, per farmi capire che non dovevo avere paura, perché…la morte…cammina sempre a fianco della vita…Ti ringrazio per essere venuta nei miei sogni, di avermi consolato nei momenti tristi e dolorosi, ti ho perduta nel corpo ma non nell’anima e nel cuore. Quando ti ho sognata insieme al babbo, ho provato la felicità di vedervi uniti anche Lassù…hai versato tante di quelle lacrime quando ci ha lasciato, non te ne facevi una ragione, ti sembrava una cosa ingiusta che ti avesse lasciata da sola negli anni della vecchiaia, lo so, avevi noi figli, ma era la sua mano, che volevi nella tua, noi avevamo tutti la nostra vita. Giugno del 2000, sei andata in Casentino, da sola, come tutti gli anni, la sera ti telefonavo, ero preoccupata per la tua salute, una sera di luglio, ti dissi: “Vengo a trovarti” “ Ti aspetto con gioia” mi rispondesti. Provai una strana sensazione, la tua voce mi sembrava diversa, quell’ incontro non c’è mai stato, il giorno dopo, con una telefonata mi hanno avvertito di quello che era successo, sono rimasta impietrita dal dolore. Eri morta dolcemente nel sonno come avevi sempre desiderato. Quando sono arrivata e ti ho vista, ho sentito un pugno sul cuore, per non urlare di dolore, ho cercato di ricordarti quando eri viva e correvi per tutta la casa con quel “cencino” sempre in mano, era la tua mania, la casa senza un granello di polvere. Avevi il tocco magico per la cucina, non ho mai dimenticato la sfoglia fatta a mano con il sugo, le tue polpette, la carne fritta, solo te, le sapevi donare quel sapore, che io non ho mai saputo imitare, avevi il dono del pollice verde, i tuoi gerani avevano i colori più belli, mai un bachino girellava fra quelle foglie…le tue mani, sfioravano i panni da accomodare, come se l’ago e il filo formassero un ricamo sulla seta, facevi dei rammendi con una precisione certosina, io ti dicevo: “ Sei così brava, che faresti anche gli occhi alle pulci…” Te sorridendo mi rispondevi: “ Per quello..che i tuoi cenci…li porti sempre a me ad accomodare” Ho pensato alle nostre telefonate, ai piccoli sfoghi sulla vita quotidiana. Una cosa bellissima il nostro essere madre figlia, senza mai alzare la voce, un litigio, forse, io sono stata una brava figlia, ma è stato perché, ho avuto una brava madre..Quando parlavamo della vecchiaia: dicevi: “Io non voglio andare in uno ospizio, è come morire giorno dopo giorno, per questo prego che il Signore mi riprenda con Sé durante la notte, non voglio provare il dolore di lasciarvi.. Sei stata ascoltata perché è stato così che te ne sei andata.. I mesi sono passati, anche nella sofferenza per la tua perdita. Una notte ti ho sognata: hai detto:” Figlia mia, sarà grande la tua sofferenza !” Non capivo, la mattina dopo, ho pensato alle tue parole, che cosa volevi dirmi? A Dicembre, pochi mesi dopo che ci avevi lasciato, è successo qualcosa che ha cambiato completamente la mia vita uno dei giorni più brutti.. è iniziata la mia odissea per problemi di salute, dopo la TAC e tutte le analisi, sono stata ricoverata all’Ospedale di Careggi, Chirurgia toracica, non rimaneva che operare al polmone. Ai familiari hanno detto che avevo pochi mesi di vita…quanta disperazione in quei giorni..forse i medici pensavano che non avessi capito ? Ma tu…era questo che volevi dirmi con quel sogno? Volevi che il dolore mi trovasse pronta e coraggiosa? Mamma…mi sono salvata, quasi un miracolo…è stata una cosa meravigliosa, sapere che hai ancora una possibilità, non ho mai amato la vita come la mattina che mi sono svegliata dall’anestesia, l’intervento è stato durissimo, la convalescenza non aveva mai fine, ma l’amore che ho ricevuto da tutti mi ha dato una grande forza di sopportazione.

E’ da questa esperienza che ho iniziato a scrivere. Se la grande sofferenza, ha fatto di me una persona completamente nuova e diversa nei pensieri e nei comportamenti, se mi fa guardare con gioia nel cuore delle persone, io sono grata a questa grande prova, che mi ha fatto capire il senso della nostra esistenza. Ho affrontato altri problemi di salute, altri interventi, ero stanca di tutte quelle analisi, e così come una spada sulla testa anche la depressione, con tutto quello che comporta. Sai mamma, credevo di essere molto più forte nelle malattie, invece avevo paura come un bambino al buio, e non mi ero resa conto che io…ero diventata il buio…ora sto bene, se capitano delle giornate con le nuvole, cerco di allontanarle spruzzando nell’aria la speranza e la forza della mia Fede. Ricordo con nostalgia i pranzi gioiosi dei Nostri Natali, non torneranno mai più, troppe persone mancano a quella tavola…L’altra sera ho guardato il cielo, pensando alla vita, era l’ora del tramonto, delle bellissime nuvole rosate, si rincorrevano, formando disegni fantasiosi che solo le nuvole sanno fare. Scrivere è bellissimo è diventata la mia grande passione, quando scrivo, non mi sento sola , ho la sensazione di essere sfiorata dalle ali degli Angeli…Quando sei mancata ho percepito un grande vuoto, ma scrivendo questa lettera ti ho sentita vicina, percepisco le nostre voci, la mente mi ha fatto scorgere anche il tuo volto, ho accarezzato le tue mani, siamo in un giardino, è così nitida questa visione, che nell’aria ho sentito il profumo intenso dei fiori che ci circondano. E’ bellissimo, come il cuore con la mente sia il custode dei miei ricordi e delle mie parole.

Mamma ..mi manchi..

Tua figlia …Maria Luisa


**********************


AUTRICE MARIA LUISA SEGHI

 

IO…E LA LUNA * di Maria Luisa Seghi, poetessa Toscana.

 

Era notte, ma le persiane della finestra erano aperte.. la mattina dopo, volevo vedere il giorno che nasceva perché quello era il giorno che avrebbe deciso il mio futuro e la mia vita. Sui vetri rifletteva il bagliore della luna, che mi sorrideva impertinente, mi guardava, le macchie sembravano due grandi occhi, ho ricordato di aver letto che l’occhio destro è il mare delle piogge, quello sinistro il mare della tranquillità, era bella la luna quella sera, ero io che piangevo per la paura di quello che dovevo affrontare.

Parlo della luna perché, ritrovando una Tac, mi è venuto incontro un ricordo come un pugno nello stomaco, mi sono trovata in ospedale per un intervento al polmone, l’angoscia mi ha trasformato in una piccola barca sbattuta su uno scoglio. Capivo che cosa mi stava succedendo, ai miei cari avevano detto: *3 mesi di vita* La sera precedente all’intervento, ho pensato che non potevo fuggire, annodando i lenzuoli per scendere dalla finestra, dovevo affrontare quella cruda realtà con coraggio. E chi dormiva quella notte, domani non sarebbe stato un giorno come gli altri, quanti *domani* avrei avuto ancora? Ho pregato la Madonna che mi porgesse la Sua mano,e se la Sua mano fosse stata per condurmi con Lei, che mi aiutasse ad affrontare il momento della morte. Ho pensato di non avere più un futuro, ho fatto il bilancio della mia vita, gli avvenimenti mi sono passati davanti come proiettati sullo schermo, non era una storia anonima era la mia storia. Prima di entrare in sala operatoria, ho scorto mia figlia, nei suoi occhi, solo dolore, ma sorrideva per farmi coraggio, Il mio cuore batteva così forte, che ho avuto la sensazione che il mio corpo fosse diventato un enorme cuore impazzito, nella stanza, tante persone vestite di verde, luci accecanti, ferri stranissimi sui tavoli, ho guardato i chirurghi con le lacrime agli occhi, ho messo la mia vita nelle sue mani, l’ultima cosa che ho visto, gli occhi dolci di una dottoressa che con una iniezione, mi ha mandato con tenerezza fra le nuvole a cercare la luna.

Al risveglio dall’anestesia, di questo intervento durissimo e complicato tutto era stato fatto… ho visto due volti, nel mio cuore un grande amore, mio marito, e mia figlia che mi diceva :Mamma sei salva.. Non ho mai amato tanto la vita come in quel momento.

Il dolore era insopportabile, Ero attaccata alle macchine con tanti tubi e fili, sembravo un vecchio robot in riparazione. Quando sono uscita dall’ospedale, sono tornata incontro alla vita, ho guardato il cielo, e mi sono sentita più vicina a Dio. La convalescenza è stata dura, e non aveva mai fine. Dopo mi sono successe tante cose straordinarie, come quella di iniziare a scrivere, forse senza questa esperienza non si sarebbero mai verificate, come il *miracolo* della mano guarita. La mia vita è completamente cambiata , vorrei dire a tutte le persone che devono affrontare un grande dolore o una malattia, di avere sempre nel cuore la speranza, che la vita vince, con la fede possiamo superare qualsiasi difficoltà, anche quando il cielo è pieno di nuvole nere, può sempre spuntare in mezzo al cielo la luna che con i suoi grani occhi ci fa attraversare il Mare delle Piogge e ci posa dolcemente nel Mare della Tranquillità.

Io e Maria Luisa Seghi il giorno del nostro incontro.
Io e Maria Luisa Seghi il giorno del nostro incontro.

 

VERSI DEDICATI ALL’INCONTRO REALE

DI

ANNA LAURA E MARIA LUISA

 

 

Dopo aver letto il tuo bellissimo libro, e per ricordare il nostro incontro vero, e non virtuale, che è avvenuto in una Stazione di Servizio lungo l’autostrada della Calabria che mi portava con il camper in Sicilia, ti dedico, con tutto il cuore queste parole che sono l’unione della poesia con le mie riflessioni.

È stato veramente l’incontro emozionante di “ Due anime amiche “

 

In riva al mare, la mia mente vaga, vedo un veliero,

non so in quali lidi lo porterà la lontananza,

io spero in un luogo chiamato Speranza.

Chiudo gli occhi, il mio cuore è cullato dalle onde,

la fantasia vola imbottita d’immagini e parole,

vedo un giardino, cammino sui viali di Manuale di Mari

aspiro l’intenso profumo dei fiori,

lì ho conosciuto molta gente, non personalmente,

ma solo virtualmente, ho avuto il piacere di conoscerti,

i nostri pensieri, le nostre emozioni…

corrono sui binari di un treno immaginario,

vagano nelle nostre menti come se fossero fogli

pieni di parole attaccate negli scompartimenti….

In un vagone, affacciati ai finestrini,

due uomini parlano dei loro passati destini:

uno parla della sua famiglia, e dei suoi treni,

uno parla della sua famiglia, e di quanto aveva adoperato il lievito di birra…

Io e te, emozionate, siamo lì in silenzio ad ascoltare,

perché sono i nostri padri a parlare,

ci hanno visto, ci hanno sorriso, ma non ci possono sfiorare..

la sua…è un’altra dimensione…è il Paradiso.

Siamo scese dal treno, ci siamo prese per mano,

pensando alle fasi della vita e della morte di ogni essere umano.

Ci siamo conosciute, ci siamo abbracciate,

con il pensiero non ci saremo mai lasciate,

è stato così che un bel giorno, l’incontro di due Anime amiche

ha fatto avverare un bel sogno.

 

                           Maria Luisa Seghi

 

 

** IL VASO DI CRISTALLO **

(Poesia dedicata a sua figlia nel giorno del suo matrimonio)

 

 

Vestita di bianco, guardavi intenerita

L’uomo che ti aveva destinato la vita.

Per un attacco di tenerezza, ti ho fatto una carezza

Ti ho rivista bambina quando eri in carrozzina.

Poi…sei cresciuta, e sei andata incontro al mondo

Hai preso decisioni belle e brutte, ma si sa..

A quell’età lo fanno tutte

Mi hai detto: “ mamma, ma io devo viver la mia vita”

Ed io, alzando gli occhi al cielo ho incrociato le dita.

Gli anni sono passati e i tuoi capelli corti sono allungati,

Camminando altera e fiera, sembravi un leone in gabbia

Che muove con le mani la criniera.

Intanto le tue amiche, una dopo l’altra, gettando nell’aria

il mazzolino delle rose, diventavano giovani spose.

Ma tu…ancora no, volevi viver la tua vita.

Io, ascoltavo le tue storie un po’ avvilita.

 

I numeri sono il tuo pane quotidiano,

Che pazienza con il genere umano..

Sul lavoro, sei un portento, anche se, alcune volte

Ti da il tormento, ma ormai sei abituata a questo ed altro

Non fai cadere mai nulla dall’alto

 

Poi…un giorno il battito del cuore è aumentato

Ti sei accorta che l’amore era arrivato

Allora io, pensando al tuo domani ti ho detto

con il coraggio a quattro mani :

Figlia mia, devo dirti una cosa: “ la vita, non è sempre rosa,

Ci sono giorni bui e giorni a colori, per questo esistono gioie e dolori.”

Ma oggi, è un bel giorno di sole, e tu vai incontro all’amore

Volevi viver la tua vita, e la tua vita avrai,

Anche se qualche giorno ci saranno dei guai.

Ma non pensiamoci adesso,

pensiamo invece a questo giorno di successo.

Per il matrimonio, ti ho fatto un regalo da sballo,

Ti ho regalato un vaso di cristallo..contiene tante cose,

Belle e brutte, ma con pazienza le dovrai sopportare quasi tutte

Proprio per il bene della famiglia, eh.. si cara figlia, tu mi dicevi :

mamma come fai.. e io ti rispondevo : proverai.

Ma non tutto è così nero come ti ho detto, nel vaso c’è di tutto:

Amore che fa rima con il cuore, fedeltà che fa rima con onestà,

rispetto e riflessione , c’è la passione,

c’è anche la pazienza, che assomiglia molto ad una penitenza,

di altri due ingredienti è pieno il vaso Ma guardandolo non ci facciamo caso

I due ingredienti sono *il miele e il fiele*

Il miele è molto facile a ingoiare…

Per ingoiare il fiele, tutti gli altri ingredienti bisogna mescolare

Ma tu, sei giudiziosa, so che appianerai qualsiasi cosa.

 

Questa è vita reale, e sono i miei consigli

So che mi credi, perché un po’ mi somigli.

A te e Max auguri di serenità e felicità

Tira un sospiro di sollievo, la poesia è finita

Ma l’ultima cosa voglio dirti..

Per te…darei la vita

 

Dalla mamma con amore

 

******

 

Maria Luisa Seghi

 

 

IN CHIESA….

 

 

Entro in chiesa, prego a bassa voce,

Guardo Te, Gesù.. che sei sulla Croce

 

Il Tuo volto è così addolorato

Come nessuno lo è mai stato.

 

Tu che sei il redentore,

sai come placare il dolore

 

Con umiltà ti porgo la mia mano

io.. sono solo un essere umano..

 

Lo sai come siamo… tutti egoisti e indifferenti

non ascoltiamo i Tuoi insegnamenti

 

Ti chiamano la Luce…Ti chiamano il Maestro…

Ma quante persone sanno questo..

 

Ti chiamano Sapienza,

ma di ascoltare la Tua voce non hanno pazienza

 

A nome di tutti, ti chiedo perdono

Lo so, che solo Tu, puoi fare questo dono…

 

Guardo il Tuo volto, ho scorto un sorriso

Una lacrima bagna il mio viso

 

Con amore, prego a bassa voce

Sono felice…

la mia anima è inondata di luce.

 

 

MARIA LUISA

SEGHI

La lettera di Elisa nel giorno del mio compleanno.

 


 

Seduta sul divano con  il portatile sulle gambe  leggo la posta elettronica,quando sentii suonare alla porta. Mi chiesi chi potesse essere,mi alzo e vado alla porta,i avvicino al citofono chiedo chi e'?. Mi sembra di riconoscere quella voce maschile che mi chiede di farlo salire . Apro la porta,ed e' lui il mio amico "Adoroilmare.ecco perche' mi sembrav a di riconoscerne la voce .lo faccio entrare e gli dico di accomodarsi. Gli chiedo come mai questa visita, egli mi risponde: sai devo farti conoscere assolutamente un amica, ti somiglia molto nel carattere, e' una chiacchierona e ancora nn ho capito chi delle due parli di piu'... avete qualcosa in comune: il mare...vorrei tanto che tu andassi da lei a leggerla e sono sicuro che diventerete buone amiche.

 Gli chiedo come si chiamasse questa persona alla quale lui ha un grande rispetto e simpatia. Mi dice il nome e chissa' perche'' gia' mi piace forse perche' amo la luna  Dopo aver bevuto un caffe' insieme lui mi dice che deve andare,mi saluta raccomnadandomi di passare a leggerla. Lo accompagno alla porta, ritorno al divano sorridendo, riprendo il computer e vado alla ricerca di questo nome. Ecco che mi si apre la pagina e comincio a leggere,ma vado indietro al primo post per poter capire e conoscere meglio questa persona. Leggo e mi perdo nei racconti, mi sembra di essere li, un emozione unica,leggo senza stancarmi,mi piace come scrive e cio' che scrive. Decido di lasciarle un commento. Da quel giorno sono passata sempre a leggerla,volevo finire di leggere tutti i suoi post meravigliosi e poi mi resi conto che anche lei era entrata nel mio leggendomi e lasciamdomi qualche commento! E da li iniziammo a scriverci in privato e poi piano piano in confidenza ci siamo scambiate l'indirizzo email e da allora cominciammo a scriverci email raccontandoci, e cosi scoprimmo che avevamo molte cose in comune . L'amicizia tra noi nacque in maniera spontanea e da li a poco io dovevo scendere in italia e le scrissi che nn avrei potuto mandarle email perche' nn avevo il computer con me,e cosi lei in confidenza mi disse che mai  aveva dato il suo numero di cellulare,ma con me era diverso da subito ha avuto fiducia e il feeling che ci legava era forte. Cominciammo a mandarci sms, poi un giorno arrivo' la sua telefonata, risposi... per un momento rimasi senza parole ,l'emozione aveva preso  il sopravvento, balbettavo ero emozionata, sentivo dall'altra parte una voce bellissima che mi chiamava per nome, fu' l'emozione di quel minuto e poi mi ripresi subito e iniziammo a parlare. Era stato bello averla , nn era piu' un nome, a quel nome avevo dato una voce ed ero sicura che presto avrei dato anche un volto e cosi fu'.. 
 
 
 
 Un giorno di settembre 2006 ecco che c'incontrammo, quando il raggio scese dal pulmann la luna era li che l'aspettava e come si viddero si abbracciarono forte,luna la prese in braccio la sollevo' da terra e la fece girare  incurante della gente che le guardava. Fu una grande emozione, il raggio si perse in quei due occhioni blu e in quelle gambe lunghe quasi come le kessler.. si baciavano.. e si abbracciavano...
Questo incontro e' ancora vivo in me come se fosse successo ieri!
 
La luna e il raggio di sole nn potevano rimanere all'oscuro,nn potevano nn andare d'accordo.. loro due si comletavano a vicenda, era nato tra di loro una grandissima amicizia,una di quelle poche amicizie nate tra le pagine virtuale di un diario. Da allora sono passati 3 anni e piu' e la loro amicizia e' sempre viva, ogni mattina si mandano sms e ogni giorno si chiamano.

E' oggi giorno speciale... voglio augurare alla mia "LUNA"

Buon compleanno..

Ti voglio tanto bene, un bene profondo....che nasce dall'animo....

Auguri e che sia per te un giorno speciale un giorno gioioso come tutti gli altri giorni a venire

                               Elisa Sciannameo

Le Mie Orme di Maria Luisa Seghi

 

 

LE MIE ORME…


Sulla strada, che Tu…hai preparato per me

io lascerò le mie orme...
Camminerò, scoprirò la vita

quello che Hai creato sfiorerò con le dita

voleranno i miei pensieri

come aquiloni,

imprigionerò i sogni nella luce delle stelle

aprirò le mie mani,

lascerò liberi nell’aria i miei desideri del domani

 

Se..qualche nuvola..

Adombrerà la mia strada illuminata dal sole,
Se..le mie ali stanche

si piegheranno per la sofferenza

fra i colori dell'arcobaleno le poserò

E…a mani giunte Ti pregherò….


Maria Luisa Seghi

Due fili d' argento di Roberto Canini. ( Poeta Riminese)

Due fili d'argento
gli unici che conservo
sono chiusi in un cofanetto
e profumano ancora di te
Ravvivano il mio pensarti ogni volta che li guardo
ma a capo chino mi dispero
per non essere stato li quando te ne andasti
Sono lunghi fili d'argento
quelli che mai volesti colorare
appena uno spiraglio si fece largo tra il buio più buio
Con costanza e dedizione
quando ti conobbi
affrontasti la risalita
giorno dopo giorno
senza mai mollare
poi
dopo due anni passati a respirare
nuovamente il tonfo
"lui"
dormiente
si era risvegliato
non saprò mai perchè non lottasti
e ti lasciasti trascinare via.
Due fili d'argento sono rimasti sulla mia camicia
due fili d'argento
di una folta chioma
che piano piano
scomparve totalmente
ora sono li
a farmi ricordare di te

***.

Roberto Canini